Out Of Home: la comunicazione nel “fuori casa”

La ripresa post-pandemia del settore cinematografico è ormai evidente. A confermarlo sono i trend positivi che si continuano a registrare relativamente alle presenze di spettatori nelle sale e ai calendari sempre più ricchi di titoli e proposte interessanti, come quelle offerte dai circuiti DCA Italy, ossia UCI e The Space Cinema. 

Il cinema, che ovviamente per sua natura rientra a pieno titolo nella categoria dei consumi Out Of Home, “fuori casa”, rimarca tutto il suo potenziale e la sua forza comunicativa e aggregatrice. Non è sempre facile, però, far comprendere agli inserzionisti e ai centri media i vantaggi e i plus dell’inserire il cinema advertising all’interno di un media mix efficace e di una video-strategy che sia realmente a 360°. 

Ma quali sono oggi le caratteristiche del mezzo cinema, la sua audience, i suoi target? Ce lo spiega Alessandro MaggioniManaging Director di DCA Italy“Il cinema è un’esperienza totalizzante, coinvolgente, immersiva. Un’esperienza senza paragoni, che si può vivere solo lì, in quel momento e in quel contesto. Le ricerche a nostra disposizione ci dicono non solo che le sale continuano a ripopolarsi, ma che a rientrare in sala sono soprattutto i giovani, gli under 34, che sono poi anche i principali utilizzatori di piattaforme streaming. Un fatto interessante è che la fruizione così estrema delle piattaforme on demand, contro cui non facciamo alcuna guerra, ha reso più edotti i consumatori rispetto ai loro desiderata cinematografici. Ad esempio se prima si andava al cinema per vedere tipicamente uno o due generi di film, ora, post-pandemia, i dati dimostrano che il ventaglio di preferenze si è allargato. Questo perché i periodi di isolamento in casa hanno permesso alle persone di esplorare altri generi, appassionarsi ad essi e, di conseguenza, voler vedere film appartenenti a queste categorie anche al cinema”.

I must del cinema advertising per comunicare in un’ottica realmente innovativa sono sicuramente la valorizzazione del target di riferimento e la flessibilità nella creazione e nella pianificazione: DCA, grazie all’accordo esclusivo per il mercato italiano con la società inglese Unique X, offre ai propri interlocutori l’opportunità di creare campagne targetizzate (a livello geografico, temporale, di categoria di film, ecc...) al fine di garantire la migliore efficacia e il maggiore ritorno sull’investimento.

“Ciò significa un cambiamento radicale nelle modalità di pianificazione degli spot pubblicitari al cinema, per consentire a chi investe di targetizzare e geolocalizzare le proprie campagne adv in maniera sempre più efficiente, basandosi su reali obiettivi e necessità, così come definire cap di erogazione dei contatti giornalieri o addirittura orari. È un enorme passo in avanti per il mezzo cinema, che conosce sempre meglio il proprio pubblico, con la speranza che possa poi col tempo entrare definitivamente a far parte di quella che è la video-strategy dei clienti” - conclude Maggioni.

Osservando i numeri registrati nei primi otto mesi del 2022, si evince chiaramente che gli italiani hanno voglia di tornare a frequentare le sale. Negli ultimi anni il comparto del cinema, a causa dell’emergenza sanitaria, ha pagato un prezzo molto alto non solo in termini di vendita di biglietti, ma anche di investimenti nelle campagne pubblicitarie. Attualmente siamo ancora abbastanza lontani dai livelli del 2019, ma i segnali di ripresa ci sono e non possono far altro che farci ben sperare, con ottimismo, in una ulteriore crescita negli ultimi mesi dell’anno.

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